lunedì 16 febbraio 2015

[STORIE] Battlelore 2nd Edition - La storia di un Re e del suo pollo.

"Sire! È arrivata una lettera. Dice che gli Uthuk Y'Llan hanno superato il confine e stanno assediando la città con i loro osceni panzoni!"
Il messaggero viene da me ansimando, reggendo la lettera con una mano alzata.
"Hai detto panzoni?" gli chiedo.
"Sì mio Signore, leggete qui. " risponde, mostrandomi la lettera "Ecco vedete? C'è scritto proprio panzoni."
"Bene.'' annuisco ''CONSIGLIERE!"
Un uomo vecchio, curvo su un bastone, si avvicina. "Ordinate, mio Re" dice in un sussurro flebile. Ha uno sguardo stanco, gli occhi circondati da profonde rughe.
"Consigliere, voglio che il mio cavallo sia sellato."
"Subito, sire." si inchina lui.
"Voglio che la mia armatura sia pulita e lucidata!"
"Subito, sire."
"Voglio che la mia spada sia affilata!"
"Subito, sire"
"Bene! E dopo che tutto ciò è stato eseguito, desidero che tu indossi la mia armatura, sguaini la mia spada, monti in sella al mio cavallo e guidi le mie truppe alla battaglia!"
"Ma.. Sire.. Io... " balbetta il povero vecchio.
"Non voglio sentire scuse, non tollero i codardi!"
"Ma sire, perché non guida lei i suoi uomini?"
"Io? E perché mai dovrei rischiare la mia vita quando ci sono uomini valorosi come te?"
Tutti guardano il vecchio consigliere che fa un inchino, triste, e scompare dietro una porta alle spalle del trono.
"E ORA ALLE ARMI!"





La città si stende sotto di noi. Io sono seduto sul mio comodo trono, spolpando un'enorme coscia di pollo e guardando dall'alto della collina le armate che scendono in campo, pronto a godermi lo spettacolo. 
Prima di narrarvi le mie valorose gesta in battaglia, dovrei raccontarvi chi sono gli Uthuk Y'Llan e chi li guida. 

Molti anni fa, ero un giovane valoroso, dalla folta criniera e dal sorriso smagliante. Ero, e lo sono ancora, il grande Sovrano dell'impero Daqan. Avevo al mio fianco una delle più belle dame di tutto il mondo conosciuto, Lady Loryx, che nell'antico idioma significa ''Rosa spinosa impigliata nelle parti basse''. Purtroppo all'epoca non conoscevo l'antico idioma e ho capito troppo tardi la vera natura di mia moglie.
I due anni di matrimonio, angustiati da quotidiani mal di testa di Lei, hanno portato alla mancata nascita di un degno erede della nostra casata. Un giorno, al mio risveglio, scopro che la mia amata ha chiesto e ottenuto il divorzio, portando con sé la metà delle mie ricchezze e del mio esercito. 
Per tutti e due gli anni del nostro matrimonio, lei aveva intessuto una relazione con il Signore del Caos, principe di tutti i demoni, e insieme hanno architettato di conquistare il mondo, trasformando le mie armate in diavoli incacchiati.

Un forte tremore del terreno mi fa cadere la coscia di pollo che ho tra le mani. Alzo gli occhi sul campo di battaglia, dove è iniziato lo scontro. Scopro che a provocare quelle vibrazioni è stata la caduta di uno dei panzoni guidati da Lady Loryx. E' inciampato su alcune sagome di cartone alte un metro, che rappresentano foreste ed edifici. 
Le mie truppe stanno ridendo, quando il panzone si rialza, con la vergogna sul volto. Brutta mossa: i demoni diventano rossi d'ira... (Ok questa è pessima, ma ringraziatemi per avervi risparmiato di aggiungere che invece le mie truppe sono diventate blu dalla paura).

Io decido di fare la prima mossa. Do un foglio di carta al mio generale, con sopra indicate quali truppe devono essere attivate questo turno. 
''Sire, non sarebbe meglio attivare le truppe sulla destra?''
''Lo so, mi dispiace ma questo ho a disposizione ora e quindi attiva quelle. Se vuoi puoi buttare via questo foglio e attivarne una che preferisci.''
''No sire, farò quello che mi chiedete.''
Le truppe che ho indicato iniziano a muoversi, puntando a una bandierina con sopra disegnato un grande numero nero: un 1. Prima della battaglia, io e Lady Loryx abbiamo concordato che, chi avesse ottenuto più bandierine, avrebbe avuto come premio la casa al mare. Ci tengo a quella casa e ho puntato tutto su quella.

A presidiare quel punto ci sono tre dolci cagnoloni che scodinzolano felici quando si avvicinano i miei Golem Runici. I miei golem, dal cuore di pietra ma dall'animo d'oro, non riescono a infliggere nemmeno un danno agli avversari. Gli Scarnificatori (questo è il nome di quei cuccioloni), in tutta risposta, alzano una gamba, puntando gli schizzi alle gambe dei golem. Uno dei golem si scioglie sul posto in una pozza informe, mentre gli altri, terrorizzati, scappano lontano. 
Io urlo una bestemmia Daqan per la mancata bandiera e aspetto la mossa avversaria senza poter fare niente. 
Le truppe di Loryx avanzano, avvelenando le mie armate con i loro arcieri e mietendo anime lungo il loro cammino. 
Quando loro rallentano, io attacco, in un'alternarsi di spargimenti di sangue. I miei generali, usando il loro Sapere, cercano di arginare il Signore del Caos grazie a raffinate tattiche militari e classici incitamenti Daqan del tipo: ''Ollellè! Ollallà! Faccela vede'! Faccela tocca'!'' 
Vedo in lontananza un guerriero in un'armatura d'oro, su un nobile cavallo bianco, che trapassa con la mia spada i corpi ormai senza vita dei guerrieri al suolo. Che persona valorosa il mio amato consigliere.
E intanto, i nostri continuano a perire, senza tregua. L'unica possibilità che ci resta è il mio fidato guerriero Roc. Lo cerco con lo sguardo lungo tutto il perimetro, ma non riesco a scorgerlo da nessuna parte. Scruto i cieli ma, anche lì, nessun segno della mia grande aquila. 
''GENERALE! COSA MI DITE DEL MIO UCCELLO?!''
Il generale mi si avvicina timoroso, impaurito da quello che sta per riferirmi. ''Signore, è sicuro di volerlo sapere?''
''Certo che sono sicuro! Ditemi subito dove si è cacciata la mia aquila!''
''Vede sire.. Ecco.. Come dire..''
''Orsù generale! Si muova e la smetta di balbettare!''
''Mi scusi sire è che.. Lei aveva molta fame e i nostri polli erano ormai finiti. Avevamo paura che si sarebbe arrabbiato molto se non le avessimo portato nulla e così... Be'...'' indica il piatto con l'enorme quantità di carne cotta alla brace da cui ho appena preso un'altra coscia. Effettivamente quelle cosce mi erano sembrate un po' troppo grandi ma avevo creduto che fosse a causa di tutte quelle pozioni, che il mago di corte si divertita a somministrare agli animali. Do un ultimo morso alla carne succosa e poi ripongo l'osso nel piatto, rattristato dalla scoperta. 
Mentre le truppe di Lady Loryx hanno ormai conquistato la città  io lancio un ultimo sguardo alla mia destra. Le braci sono ancora accese e, impalato su un lungo bastone di legno, vedo roteare un enorme uccello dall'odore inebriante a cui mancano già le due cosce. Capisco allora che non ci sono più speranze di avere indietro le mie ricchezze. 
Mi faccio forza dicendomi che ''ho perso una battaglia ma non la fame'' e mi ritiro nella capitale, sperando in tempi migliori.
Ma so bene che, alla fine, le donne vincono sempre.




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